dora
(mercoledì 11 luglio 2012)
Categoria: Rabbia
ennesimo commento che non parte!
Che pena, caro Francesco...... Siamo nati per un'unica fine: morire.
E come sai bene, non c'è nessun merito nel vivere.
Come madre è il mio incubo più grande quello di poter perdere un figlio, tanto che a quelle povere donne che hanno avuto questa disgrszia, riesco a perdonare tutto.
Ma tu, come stai? E il tuo PC?
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Nik
(mercoledì 11 luglio 2012)
Nessuna madre, caro Francesco, è in grado di sopportare il peso di un dolore così forte che lacera l'animo con un una ferita difficilmente risanabile, direi perpetua. In questi casi drammatici che sconvolgono l'esistenza,solo la forza della fede, credo, puo' essere d'aiuto. Una fede, pero', forte, incrollabile!!! Essere certi di potersi rivedere, di stare insieme per sempre è un una condizione che deve farci riflettere sull'effimero corso della nostra breve vita ed indurci ad essrere piu' vicini, se possibile, data la nostra natura di essere limitati, ai misteri del Trascendente.Misteri difficili da accettare, oscuri, incomprensibili. Essere convinti ce tutto non finisce con un ultimo battito di cuore, è una condizione che ci permette di continuare e di non impazzire dal dolore., Ma la fede, averla, non è da tutti e , anche questo concetto, è difficile da comprendere, almeno per me.
mafalda
(mercoledì 11 luglio 2012)
Caro Francesco ,sono contenta per il tuo rientro , ma non era certo in questo modo che desideravamo ricominciare il discorso interrotto .Avrei voluto proprio stamattina , condividere con gli amici , gli auguri per Fiorella e Gioz e i saluti che per loro mi hai dato ieri sera ,ma ho avuto un contrattempo e come sempre a volte ciò che progettiamo , non si realizza. Sarebbe consolante per me sapere che la rassegnazione prenderà il posto della rabbia, perchè ti servirebbe ad accettare il mistero più doloroso della vita . Di fronte alla tomba di Lazzaro anche Gesù è turbato e piange per il suo amico e come lui dobbiamo lasciarci coinvolgere dalla pietà, ma da adesso in poi dare un altro senso a cio' che nella vita è scontato e riempirla di sentimenti che durano oltre la morte come l'amore ,la giustizia, il rispetto , Allora anche se non parleremo mai di risurrezione,sapremo che nulla muore ma tutto si trasforma e continua a vivere in un altro modo .
Sentimi vicina nel tuo dolore .
Sentimi vicina nel tuo dolore .
Assunta
(giovedì 12 luglio 2012)
1.00 del 12:07.2012
Mio caro Francesco, nessuna madre vorrebbe sopravvivere alle sue creature, ma per assurdo, la
morte non guarda in faccia nessuno. Mia madre alla morte di mia sorella (aveva 40 anni) ha distrutto santini quadri di Padre Pio, stracciato libri sacri, la disperazione l'ha manifastata dando la colpa di tutto a Dio, ma chissà come sono fatti i disegni divini, come dici tu, come fa una madre a sopportare un dolore così atroce, difatti mia madre ha vissuto ancora 16 anni, ma
sempre con sonniferi, ed il pensiero sempre fisso li a mia sorella. Io ho tre figli, tutto può succedere sotto il cielo, ma quando penso possa succedere qualche cosa alle mie creature, il cervello si rifiuta di pensarlo, e mi si annebbia la vista, eppure tante madri sopportano questo atroce dolore. Forse c'è infondo qualche cosa di divino che ci aiuta a sopportare, chissà!
Mio caro Francesco, nessuna madre vorrebbe sopravvivere alle sue creature, ma per assurdo, la
morte non guarda in faccia nessuno. Mia madre alla morte di mia sorella (aveva 40 anni) ha distrutto santini quadri di Padre Pio, stracciato libri sacri, la disperazione l'ha manifastata dando la colpa di tutto a Dio, ma chissà come sono fatti i disegni divini, come dici tu, come fa una madre a sopportare un dolore così atroce, difatti mia madre ha vissuto ancora 16 anni, ma
sempre con sonniferi, ed il pensiero sempre fisso li a mia sorella. Io ho tre figli, tutto può succedere sotto il cielo, ma quando penso possa succedere qualche cosa alle mie creature, il cervello si rifiuta di pensarlo, e mi si annebbia la vista, eppure tante madri sopportano questo atroce dolore. Forse c'è infondo qualche cosa di divino che ci aiuta a sopportare, chissà!
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